Tutta colpa di un cane
Terza media, lei Amelia è una intelligentona, grassa e davvero poco simpatica. Lui Umberto è bello, simpatico ma… non è un genio. Una scuola come tante, due ragazzi come tanti, con una bella etichetta appiccicata addosso. Nessuno si preoccupa di guardare oltre le apparenze, basta leggere quello che si vede. Così tutti evitano Amelia e tutti cercano Umberto.
Voci concitate, la sirena dell’ambulanza, un dolore insopportabile e Amelia finisce in ospedale con due gambe ingessate e il solito carattere perfido. Con la prospettiva di lunghi mesi di fatica, di dolorosa riabilitazione, di dieta rigorosa e di tanti giorni difficili e bui. Senza svelare troppo, è facile immaginare che, tra baruffe e riappacificazioni, i due ragazzi riusciranno a mostrare, a poco a poco, la parte migliore di sé e a stringere una bella amicizia, complice senza dubbio anche l’arrivo di Guglielmo. Guglielmo chi? Quello del titolo del libro.
Una piacevole lettura a partire da 9/10 anni.
-Lo sai perché ci hanno messi insieme?- chiese Amelia con gli occhi cattivi.
-Credo… per ordine alfabetico.
-Quale ordine alfabetico? (…) Io mi chiamo Depisi e tu ti chiami Masenti. (…) Cosa centra l’alfabeto?
Umberto stava cominciando a riflettere sulla domanda, ma Amelia lo zittì. – Te lo dico io perché ci hanno messi in coppia: perché io sono intelligente e tu no! (…)
Umberto scattò:- O magari perché io sono carino e tu no! Pensava che quella cattiveria l’avrebbe colpita come un pugno, ma si sbagliava.
-Oh, certo, magari anche per quello. Io grassa e tu bello. Io intelligente e tu scemo. Resta il fatto che io e te non potremmo mai, e dico MAI diventare amici.
Paola Bertolino